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Social media network la teoria dei sei gradi di separazione

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Ognuno di noi è connesso a qualunque persona al mondo da non più di altri sei individui. Non ci credete? Nel 1967 negli Stati Uniti fu effettuato un esperimento, condotto all’università di Harvard, che era stato concepito per capire meglio il grado di possibilità che due persone selezionate a caso si conoscessero, adottando l’assunto che l’intera popolazione statunitense fosse una rete sociale. Fu così che nacque la "teoria dei sei gradi di separazione" e, più in generale, l'avvio del processo di “rivoluzione della comunicazione” che va sotto il nome di "social media"

 Ognuno di noi è connesso a qualunque persona al mondo da non più di altri sei individui

Intorno al 1964 l’esercito statunitense e ARPANet stavano optando per un’architettura di Internet (allora ancora una rete di comunicazioni militare) che fosse distribuita, piuttosto che centralizzata, seguendo le indicazioni dell’ingegnere polacco Paul Baran. Questi, durante i suoi studi alla RAND Corporation, elaborò un sistema di comunicazione che potesse sopravvivere a un attacco nucleare e concepì così le reti packet-switching, la modalità con cui ancora oggi funziona Internet.

In sostanza si tratta di suddividere le informazioni in “pacchetti”, farle viaggiare lungo il percorso più breve o veloce (determinato di volta in volta a seconda della disponibilità della Rete) e ricomporle all’arrivo. Dandoci in mano il controllo della Rete, i militari americani hanno di fatto creato un sistema di comunicazioni inattaccabile, perché privo di un centro.

Il momento in cui le teorie e le ricerche sociologiche e i social network online si incontrano, forse può risalire proprio a quegli anni, in particolare a un esperimento condotto nel 1967 negli Stati Uniti da Stanley Milgram e denominato “A small world experiment”. Questo esperimento, condotto all’università di Harvard, era stato concepito per capire meglio il grado di possibilità che due persone selezionate a caso si conoscessero. Facendo ciò Milgram adottava l’assunto che l’intera popolazione statunitense fosse una rete sociale.

Milgram aveva selezionato un campione di persone “di partenza” a Omaha e Wichita e un gruppo di persone ”di arrivo” a Boston. Alle persone “di partenza” mandò dei pacchetti di informazione sotto forma di lettere in cui si chiedeva di rimandare la lettera alla persona “di arrivo” a Boston, se la si conosceva, o di mandarla a qualcuno di propria conoscenza che, secondo loro, avesse probabilità di conoscere la persona “di arrivo”. Quando le lettere giungevano a destinazione era possibile ricomporre il percorso compiuto dai pacchetti informativi e conoscere le relazioni tra le persone che li avevano trasportati.

Ne è emersa la teoria dei sei gradi di separazione; anche se Milgram non usò mai quelle parole, fu il suo esperimento a dare origine a questa teoria, secondo la quale ognuno di noi è connesso a qualunque persona al mondo da non più di altri sei individui.

Orientarsi tra social media e social network

I social network sono uno degli elementi fondanti di una “rivoluzione” che va sotto il nome di "social media". Con questo termine si intende un insieme di tecniche e pratiche di creazione e condivisione dei contenuti online.

Si tratta di un vero e proprio ribaltamento dei poteri: i lettori diventano improvvisamente anche autori e i fruitori dei contenuti ne sono (o possono essere) anche produttori e distributori.
Con i social media, il potere editoriale è diffuso e distribuito, ognuno di noi è l’editore di se stesso e si confronta “da pari” con gli altri editori (grandi o piccoli, individuali o industriali).

Allo stesso tempo, brand, aziende e istituzioni, che in passato non avevano mai neanche accarezzato l’idea di esprimersi a livello editoriale alla pari di un publisher, oggi ne sono diretti competitor e investono molto di più nelle professionalità editoriali.

Un servizio di rete sociale, comunemente e impropriamente chiamato anche social network, dall’inglese social network service, è un servizio Internet, tipicamente fruibile tramite Web o mediante applicazioni mobili, che facilita la gestione dei rapporti sociali e che consente la comunicazione e condivisione per mezzi testuali e multimediali. I servizi di questo tipo, nati alla fine degli anni novanta e divenuti enormemente popolari nella decade successiva, permettono agli utenti di creare un profilo, di organizzare una lista di contatti, di pubblicare un proprio flusso di aggiornamenti e di accedere a quello altrui. Sebbene spesso i servizi siano distinguibili in base alla tipologia di relazioni cui sono orientati, per esempio quelle amicali, lavorative o pubbliche, o anche a seconda del formato delle comunicazioni che prevedono, come testi brevi, immagini o musica, il loro uso è offerto quasi sempre gratuitamente, dato che i fornitori sono remunerati dagli inserzionisti pubblicitari online.

Questa definizione, tratta da Wikipedia, spiega benissimo tutte le peculiarità dei social network, figli di logiche vecchie quanto l’umanità, ma padri di prospettive relazionali che forse andranno anche oltre l’umanità stessa. Alla base ci sono le persone e la tecnologia, un funzionamento spesso semplice e coinvolgente e una presenza costante nel quotidiano grazie alla naturale essenza mobile-friendly propria di queste piattaforme.

Fonte: Social Media Marketing - Guida professionale al marketing in Rete. Ed. Apogeo

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